tradimenti
Nel buio del parcheggio


28.03.2025 |
10.041 |
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"Mio marito dentro di me, l’altro nella mia bocca, i guardoni fuori che finiscono il loro spettacolo proibito..."
La pioggia batte leggera sul parabrezza, scivola lungo i vetri appannati mentre l’aria all’interno dell’auto è satura di respiro caldo e tensione.Sono tra loro.
Uno davanti, seduto sul sedile del guidatore, l’altro dietro di me, al mio fianco sul sedile posteriore. L’abitacolo è stretto, l’odore di cuoio, fumo e desiderio impregna ogni centimetro di spazio.
"Sei sicura di volerlo fare?" chiede mio marito.
Non serve una risposta. Il mio respiro pesante, le mie cosce che si stringono, il calore che mi brucia tra le gambe parlano per me.
Lui sorride, un sorriso sporco, compiaciuto. "Allora apri le gambe."
Obbedisco. Le mani dell’altro uomo scivolano su di me, esplorano, sentono quanto sono pronta. Un sussurro mi sfiora l’orecchio:
"Sei già bagnata, troia."
Le sue dita affondano dentro di me, lente, scivolose. Un gemito mi sfugge mentre il mio corpo si inarca contro il sedile.
"Guardala," dice mio marito. "Guarda come si sta aprendo per te."
L’altro ride piano, continua a torturarmi con la sua mano mentre con l’altra mi afferra il mento, costringendomi a guardarlo. Il suo sguardo è scuro, famelico. "Ti piace scoparti due uomini, eh?"
Rispondo con un ansimo spezzato. Poi sento la zip aprirsi, sento il calore della sua pelle contro la mia, la punta del suo cazzo che sfiora le mie labbra umide.
Mio marito mi spinge leggermente la testa. "Succhiaglielo."
Mi inginocchio tra i sedili, la posizione scomoda rende tutto ancora più eccitante. Gli lecco la cappella, il sapore leggermente salato mi accende ancora di più. Lui geme, affonda una mano tra i miei capelli e guida i miei movimenti, fino a farmi prendere tutto dentro la bocca.
Dietro di me, sento mio marito che si abbassa, che scosta il mio perizoma, che fa scivolare la lingua tra le mie labbra umide.
Un colpo di piacere mi travolge. Sono in ginocchio, con un cazzo in bocca e la lingua di mio marito che mi lecca senza pietà. Sono al centro di loro, completamente alla loro mercé.
L’auto oscilla leggermente, fuori il parcheggio è deserto. O almeno così credevamo.
Un rumore.
Un respiro.
Attraverso il vetro leggermente appannato, tra le luci fioche dei lampioni, scorgo delle ombre.
Degli uomini.
Stanno fermi vicino all’auto, i loro volti nascosti dal buio, ma posso vederli. Una mano infilata nei pantaloni, lenti movimenti su e giù. Stanno guardando. Si stanno toccando mentre ci osservano scopare senza vergogna.
Un brivido di eccitazione mi attraversa la schiena. L’idea di essere vista, di essere il loro spettacolo proibito, mi fa gemere più forte intorno al cazzo che sto succhiando.
"Cristo, la stai facendo impazzire," dice l’altro uomo mentre mi afferra per la gola e mi tira su. "Guarda fuori."
Mi costringe a guardarli mentre si masturbano. Gli occhi bruciano di eccitazione, il respiro affannato. Uno di loro si è abbassato i pantaloni, la mano che si muove con avidità mentre ci fissa.
Mio marito mi fa girare e mi piega sul sedile, il viso premuto contro il vetro ormai appannato, i capezzoli tesi sfiorano la superficie gelida.
Poi affonda dentro di me con un colpo brutale.
Urlo. Il mio corpo si contrae intorno a lui, i gemiti diventano più forti, più disperati. Il ritmo diventa animalesco, la macchina oscilla con i suoi colpi.
Fuori, i guardoni si avvicinano. Uno si appoggia al cofano, la sua mano che scivola sul cazzo gonfio mentre ci fissa con gli occhi socchiusi.
Mio marito mi stringe il collo da dietro, la sua voce calda e roca mi sussurra all’orecchio: "Ti piace sapere che vogliono scoparti anche loro?"
Mi sento sporca, usata. Ma Dio, lo adoro.
"Sì... cazzo sì..."
L’altro uomo si avvicina e mi prende il viso, mi costringe a guardarlo mentre il suo cazzo scivola tra le mie labbra di nuovo. "Allora fai vedere anche a loro quanto sei brava con la bocca."
Mentre mio marito continua a scoparmi senza pietà, io prendo l’altro in bocca, lecco, succhio, godo. Fuori, i guardoni ansimano, si toccano più forte.
Uno di loro geme. Sta venendo.
Sento il suo respiro spezzarsi, lo vedo piegarsi leggermente, il corpo che si tende mentre il suo piacere esplode nel buio del parcheggio.
Mio marito accelera dentro di me, l’altro mi afferra i capelli e mi spinge più giù sul suo cazzo.
E poi tutto si confonde.
L’orgasmo mi investe, una scarica elettrica che mi attraversa dalla testa ai piedi. Grido intorno al cazzo che sto succhiando mentre il mio corpo trema tra loro.
Uno dopo l’altro, li sento venire.
Mio marito dentro di me, l’altro nella mia bocca, i guardoni fuori che finiscono il loro spettacolo proibito.
E poi silenzio.
L’unico suono è il nostro respiro affannato, il ticchettio della pioggia sul tetto dell’auto, il rumore dei passi che si allontanano nel buio del parcheggio.
Mio marito mi accarezza il viso con un gesto lento, soddisfatto. "Era questo che volevi, troia?"
Mi passo la lingua sulle labbra, assaporando ancora il sapore di entrambi. Sorrido.
"Sì. E lo voglio ancora"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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